Kathmandu (AsiaNews) – Il gruppo fondamentalista indù Nepal Defense Army (Nda) torna a minacciare i cristiani del Paese.
In un volantino inviato ai giornali del Paese il 30 maggio scorso, il Nda accusa i cristiani di “inquinare il Paese” e intima loro di “interrompere le loro attività e abbandonare il Nepal entro un mese”. Il gruppo fondamentalista rivendica l’istituzione di un Nepal indù e avverte che i cristiani “devono prepararsi a gravi conseguenze, molto più serie dell’attentato alla chiesa dell’Assunzione”.
La cattedrale cattolica della capitale è stata attaccata il 23 maggio scorso proprio dal Nda. Una donna, non ancora identificata, ha lasciato nella Chiesa un ordigno rudimentale che esplodendo ha causato la morte di 2 ragazze ed il ferimento di 14 persone.
Chirendra Satyal, portavoce dei cattolici nepalesi, afferma che la comunità “non si lascerà intimidire dalle minacce e proseguirà il suo servizio a favore del popolo del Nepal”.
Raghuji Panta, primo consigliere del premier, assicura che “il governo prenderà iniziativa contro queste minacce”. Il nuovo messaggio intimidatorio è arrivato in concomitanza con i festeggiamenti del primo anniversario della Repubblica del Nepal, passato da monarchia indù a Paese laico. Panta ribadisce l’impegno dell’esecutivo a garantire “ogni protezione alla laicità conquistata dal Paese attraverso la repubblica”.
Interpellato da AsiaNews, Kumar Singh Rana, responsabile della task force del governo per l’attentato alla cattedrale di Kathmandu, afferma: “Siamo certi di poter assicurare alla giustizia i colpevoli. Abbiamo raccolto alcune prove, ma ce ne servono altre per procedere agli arresti”.
In Nepal vivono oltre 27 milioni persone. I cattolici sono 8mila circa, e rappresentano una piccola minoranza immersa in una popolazione costituita per l’86% da induisti, il 7% da buddisti ed il 3,5% da musulmani. Copyright © 2003 AsiaNews