L’elevazione del Nepal a Vicariato apostolico “è il dono di Benedetto XVI per il nuovo anno al Paese, che a giugno si è guadagnato la laicità ed è uscito dalla teocrazia indù che regnava da secoli”. Lo dicono ad AsiaNews persone della piccola comunità cattolica nepalese, dopo che il 10 febbraio scorso la Santa Sede ha annunciato l’elevazione dello status e la nomina episcopale del prefetto, mons. Anthony Sharma.
Anno: 2009
Crollo chiesa protestante
Venticinque morti e oltre 100 feriti sono il bilancio per il crollo della chiesa protestante Zion Prayer House (foto) avvenuto nella notte a Dharan, città a 400 km da Kathmandu, distretto del Sunsari, all’estremo est del Paese.
Carestia
Mentre la capitale celebra dal 19 settembre la festa indù del Dashain (della dea Durga), 30 distretti soffrono per la carestia causata dalla siccità degli ultimi mesi. Le zone più colpite sono quelle occidentali.
Vicario Apostolico
Kathmandu (AsiaNews) – “Ho perso io e ha vinto Dio”. La signora Sharma non immaginava per il suo unico figlio maschio un futuro da sacerdote. Sperava che trovasse un buon posto di lavoro, diventasse “una persona di successo” e la aiutasse a sostenere la famiglia. Ma il giorno dell’ordinazione di Anthony ha ceduto all’evidenza. Tra i banchi della chiesa di Mumbai, allora ancora Bombay, il figlio la senti rivolgersi al Signore dicendo: “Mio figlio ha fatto ciò che gli hai chiesto e ora il tuo desiderio è anche il mio”.
Il 4 maggio del 1968, giorno dell’ordinazione di Anthony, la signora Sharma non poteva immaginare che un giorno suo figlio sarebbe diventato vescovo e vicario apostolico del Nepal, guida di una comunità di 8mila cattolici circa, una piccola minoranza immersa in una popolazione di oltre 27 milioni di persone costituita per l’86% da induisti, il 7% da buddisti ed il 3,5% da musulmani.
A raccontare la vicenda di mons. Anthony Sharma è stato il vescovo stesso che per l’Anno sacerdotale ha riunito a Kathmandu 19 sacerdoti che vivono nell’est del Paese e nella valle in cui sorge la capitale del Nepal. A loro e ad oltre 500 fedeli raccolti nella cattedrale dell’Assunzione ha raccontato la storia della sua vocazione. Era dibattuto tra “il rispondere alla chiamata del Signore” ed una famiglia in cui la sorella “desiderava diventare o medico o avocato” e insieme alla madre confidava nell’aiuto economico del fratello una volta diventato lavoratore. “Alla fine sono diventato niente di più che un sacerdote”, ha raccontato il vescovo. E rivolto ai confratelli ha aggiunto: “Noi siamo stati scelti da Dio al servizio dell’umanità”.
Per le piccole comunità della capitale nepalese e della valle, la messa per l’Anno sacerdotale, celebrata il 10 agosto, è stata l’occasione per condividere con i sacerdoti la missione evangelizzatrice affidata ad ogni cristiano. Nello stesso tempo è stato un momento di festa in un periodo in cui la comunità è spesso oggetto di minacce da parte degli estremisti indù.
P. George Kalapurackal, parroco della cattedrale dell’Assunzione in cui il 23 maggio scorso un attentato del Nepal Defense Army ha ucciso tre persone, spiega ad AsiaNews: “I laici, pregando per i preti, ritrovano più coraggio. Nel contempo tutti noi siamo richiamati ad un maggior impegno nella strada del sacerdozio e nell’invito ai giovani a scoprire la loro vocazione”.
Lettera p. Vincent Agosto
Minacce preti cattolici
Molti preti cattolici in Nepal hanno ricevuto gravi minacce da ignoti, qualificatisi per indù fondamentalisti, spesso con l’invito a lasciare il Paese “al più presto possibile”.
Agressione sacerdote gesuita
Un sacerdote gesuita è stato picchiato e ferito da una dozzina di ragazzi che hanno fatto irruzione nel suo appartamento a Kathmandu la sera del 27 luglio. La vittima dell’aggressione è p. David Ekka, responsabile della Loyola Students Home, uno studentato per ragazzi poveri dove sono ospitati 34 giovani.
Epidemia di diarrea
Sono più di duecento i morti per l’epidemia di diarrea che da mesi sta colpendo la parte occidentale del Nepal, la più remota e povera del Paese. Rukum, Rolpa, Surkhet, Jajarkot sono i distretti più colpiti dall’epidemia. In queste zone la mancanza di strade adeguate e ospedali sta rendendo ancora più rapido il propagarsi della malattia.
Bilancio Nepal 2008
Violenze gruppi armati indiani
Oltre 2mila nepalesi stanno abbandonando i villaggi sul confine con l’India cercando rifugio nella foresta. L’esodo degli abitanti di 22 località nel distretto di Dang è causato dalle violenze perpetrate dai militari dello Seema Surakshya Bal (Ssb), le forze di frontiera di New Delhi, e da altri gruppi armati indiani.